27 Giugno 1980. La strage di Ustica
27 Giugno 1980, ore 20,59: "Itavia IH 870....Do you read?".
Il 27 giugno 1980, cade di venerdì. Le 17,30 circa. Il caldo quasi ancora non si sente, un forte temporale rinfresca l'aria, pioggia d'estate, nulla di più. Una normale pertubazione di giugno, dicono i bollettini meteo. I bocchettoni dell'aria condizionata raffredano il salone dell'aeroporto "Guglielmo Marconi" di Bologna Borgo Panigale, quello posto davanti alle biglietterie, ben prima dei controlli di sicurezza. I taxi scaricano paseggeri con avligie e pacchi. Sembrano non avere nessuna fretta. Del resto chi viaggia conosce regole che non sono scritte e codificate: il venerdì di fine giugno, negli aeroporti è meglio recarsi in anticipo, per evitare problemi. L'orario di partenza previsto del volo Bologna - Palermo, è fissato alle 18,15. - "Il biglietto....prendimi il biglietto...tienilo tu che vado a telefonare". - Non c'erano ancora i telefonini, ci volevano i gettoni.
Il tabellone però, segnala ritardi su tutte le linee. Davanti al box passeggeri della compagnia aerea Itavia, sono già radunati settantasette passeggeri. Una voce annuncia: "Itavia buon pomeriggio...Vi informiamo che il volo IH 870 con destinazione Palermo, porta ritardo..."
In moti si guardano e si domandano: "cos'è successo, ci sono problemi. Accidenti, chissà a che ora arriveremo". Altri prendono tempo. Chi compra un giornale, chi un giocattolo per il bimbo, chi và al Duty a comprare le sigarette. Chi riesce ad avvertire i familiari, altri non c'è la faranno mai. - Luigi Andres, è un medico dentista, si reca a Palermo, un matrimonio fissato da mesi; Francesco baimonti, commercia in carne, per lui è un viaggio di lavoro; Alberto Bonfietti, è un insegnante di scuola media, a Mantova, giornalista del quotidiano Lotta Continua. Quel volo lo deve proprio prendere. A Palermo lo attende la figlia e la sua compagna.
Qell'aereo, DC9, di miglia ne ha già percorse parecchie. I tecnici di Lamezia Terme lo trasportano fuori dall'hangar che è quasi l'alba. Controllano la sua strumentazione nei minimi particolari. Gli uomini delle pulizie lo rendono lindo e profumato. Alle ore 8,07, decolla dall'aeroporto calabrese. Le ruote graffiano la pista di Roma Ciampino alle 8,54. Poi, una nuova partenza. Alle ore 10,12, lascia Roma; quanrantadue minuti dopo è a Bologna. - Vola su e giù per l'Italia, a volte sotto un cielo limpido in altri momenti in mezzo a nuvole nere, dai finestrini, piloti e passeggeri possono guardare le Alpi, sotto di loro corre la spina dorsale dell'Italia. Le 13,03, il DC9, decolla da Bologna, e, alle ore 14,29 arriva a Lamezia Terme. Trentanove minuti di ritardo. Alle 16,10, l'aereo, è ancora in marcia. Sembra una macchina perfetta, nessun problema rilevante, tranne quel ritardo accumulato. A Palermo arriva alle ore 16,59; il DC9 raggiunge Bologna alle ore 19,03: novantaquattro minuti dopo l'orario previsto. Per quell'aereo, c'è già pronta un'altra partenza; l'ultimo rullaggio della giornata e della sua vita: inizierà alle 20,02. Poi il decollo alle 20,08. Alle ore 21,13 dovrebbe giungere a Palermo: se qualcuno lo lasciasse volare in cielo!......
E' un'aereo bianco con striscie pompeiano, a corto-medio raggio, del tipo DC9 serie 10 Model 15, progettato e costruito dalla società americana Mc Donnel Douglas Co. di Long Beach in California (USA). Numero di costruzione: 45724. Svetta nei cieli per la prima volta, nel 1966 con la bandiera della compagnia Hawaiana Airlines. Il mondo lo ha ruotato più volte, sopra deserti, oceani e città. Realizzato interamente in metallo, con parti minori in vetroresina. Dotato di due motori, posizionati in coda, del tipo: Turbofan Pratt & Whithney JTD-7A. - L'equipaggio, è composto da due piloti e due assistenti di volo. Una capacità di trasporto di novantacinque passeggeri in classe turistica, disposti su due file diu cinque sedili con corridoio centrale. Quel giorno, nel computer della compagnia Itavia si contano settantasette passeggeri, oltre a quattro dell'equipaggio. Porta un peso ridotto, molto meno rispetto a quello a pieno carico. Il DC9, è fornito di un sistema di pressurizzazione e condizionamento dell'aria, una toilette sistemata al fondo. ventisette metri di apertura alare, ventuno tonnelata di peso a vuoto, una velocità di crociera massima di 903 kilometri orari a una quota massima di 7.620 metri, 2.500 piedi. - Nel 1980, è di proprietà della compagnia Itavia spa, società di Catanzaro. In Italia, viene immatricolato per la prima volta nel marzo del 1972. Ottiene il certificato RAI n° 6034. Viene revisionato ogni settimana. Sono irrilevanti le anomalie riscontrate: l'indicatore carburante serbatoio centrale non attendibile, il finestrino del copilota superiore con deformazioni e bolle e la scala passeggeri non rientrante elettricamente.